Tutto nasce da una esigenza reale, si rompe la serratura della porta di casa, la caldaia va in blocco o un corto circuito ci riporta all’età delle candele. Ma niente paura tutto o quasi si può risolvere affidandoci a Google.
Una delle molteplici attività da cui il colosso di Montain View riesce con successo a trarre profitto è il business dei contatti delle attività commerciali che vogliono comparire su Google Maps. Tuttavia, una recente indagine del Wall Street Journal, nata proprio da una utente, solleva un big problem: sono circa 11 milioni i falsi contatti di negozi o liberi professionisti che popolano gli elenchi su GM. E sono in continua crescita ogni mese.
Google non riesce ancora a fermare la proliferazione di elenchi di attività fittizi e truffatori aggressivi sul suo motore di ricerca. Le truffe sono redditizie per quasi tutti i soggetti coinvolti, Google incluso. I consumatori e le imprese legittime finiscono alla fine per perdere.
Google gestisce oltre il 90% delle query di ricerca online di tutto il mondo, alimentando $ 116 miliardi di entrate pubblicitarie, dati dello scorso anno. Negli ultimi anni, ha esteso il dominio alle query di ricerca locali, emergendo come la fonte principale: dalle consegne di cibo notturno ai migliori idraulici di quartiere.
Eppure, nonostante i suoi potenti algoritmi e ingegneri software di prim’ordine, l’azienda lotta per la protezione contro l’inganno cronico su Google Maps. E così accade che cercando, ad esempio, un idraulico in una certa zona di New York si scopre che nei primi 20 risultati ottenuti ben 13 hanno un indirizzo errato, o comunque non riportano tutte le informazioni corrette sull’attività, come la possibilità di accogliere il cliente in negozio.
Inoltre, per chi desidera comparire nei primi risultati offerti da Google Maps, la situazione diviene più complicata. Con la presenza di attività fake, il pay per click viene alterato con un aggravio dei costi.
L’impegno di Google per Maps
Il motore di ricerca ha prontamente fornito una risposta all’articolo del WSJ, spiegando che il fenomeno è conosciuto e combattuto.
Da i dati forniti dal colosso di Mountain View risulta che nel 2018:
- Tre milioni di falsi account business sono stati eliminati, il 90% di questi prima che potessero essere visionati da un utente
- Il sistema interno di controllo ha rimosso l’85% degli account falsi
- Più di 250.000 di questi account sono stati rimossi grazie alle segnalazioni degli utenti
- Più di 150.000 utenti sono stati bloccati per abuso del servizio, un incremento del 50% rispetto al 2017
Il tutto in un ecosistema che conta più di duecento milioni di attività commerciali registrate nel corso degli anni. In breve, stando a Google, il fenomeno degli account/negozi falsi è marginale sulla piattaforma di Maps. (fonte: WSJ e corriere.it)
Di redazioneSparklingRocks