“Gli uomini guardano le donne così come guardano le macchine… Tutti guardano le Ferrari. Di tanto in tanto ci piace un furgoncino, e tutti compriamo le station wagon.”

Tim Allen

Anche il settore dell’auto deve ripensare al suo futuro, colpito dalla pandemia, la chiusura dei concessionari ha determinato un calo delle vendite del 90%. In Europa, la Germania leader nella produzione di autoveicoli, cerca di ricucire le ferite con la richiesta di incentivi per l’acquisto del nuovo e la rottamazione per quelli usati. Tra i gruppi più colpiti, in area Merkel, Mercedes è la più sofferente con un Ebitda diminuito del 43,5% e un netto utile passato da 2,1 miliardi a 168 milioni.

In generale la situazione, anche per altri grandi gruppi non è migliore.  Per i cugini transalpini, la Commissione Ue ha dato il via libera a prestiti con garanzia pubblica a Renault per 5 miliardi. La casa francese nel mese di aprile ha registrato un -89% delle immatricolazioni.

Non molto differente la situazione per Fca che ha chiesto un prestito da 6,3 miliardi a Intesa Sanpaolo con la garanzia della pubblica Sace.

Le “auto” di Trump

E allora in controtendenza rispetto ad uno dei periodi più brutti per le vendite di auto nuove e usate, negli Usa c’è che ridisegna il funnel di vendita delle automobili. La storia è quella di Ernest Garcia II e di suo figlio che con Carvana hanno realizzato l’Amazon delle auto. Andare in concessionaria, discutere, trattare è solo una perdita di tempo. Per i Garcia non ci sono dubbi il web è lo strumento più adatto anche per macchine.

La parte più spettacolare, però, è quella della consegna. L’auto scelta può essere recapitata a casa dell’acquirente, ma la vera innovazione sta nell’aver creato due “distributori automatici” dove andare a ritirarla, attraverso una procedura automatizzata che non prevede l’intervento umano, se non per far fronte a imprevisti. Nel 2013 è stato inaugurato il primo ad Atlanta, pochi giorni fa il secondo a Nashville. Il funzionamento è il medesimo per tutti e due, ma il secondo aggiunge un plus di intrattenimento non da poco, tanto che si può avere un video della consegna (per gli amici increduli) e un rimborso di 200 dollari se si prende l’aereo per venire a ritirare l’auto e si vive fuori dal Tennesse.

Secondo Mr. Garcia si tratta del primo sistema completamente automatico al mondo, dove nulla è lasciato al caso, compresa una moneta simbolica che deve essere inserita in una specie di juke-box per dare il via alla procedura. “Carvana vuole creare un modo migliore per comprare un’auto e questo nuovo sistema spiega quanto sia semplice fare tutto online”, ha detto Garcia, che ha pensato a un modello di business in grado di convincere anche gli scettici.

Spinto dal crescente fascino acquisito dallo shopping online di auto e da uno slancio di ottimismo nel sentiment degli analisti, il rapido rimbalzo (aumento delle azioni del 30%) di Carvana ha fatto impennare di oltre 2 miliardi di dollari anche le fortune miliardarie dei due fondatori, padre e figlio, che hanno creato l’azienda otto anni fa.

Di redazioneSparklingRocks