Che cos’è il sistema Swift?

Swift sta per Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication ed è una cooperativa di istituzioni finanziarie istituita nel 1973 con sede in Belgio. In pratica è un sistema di messaggistica sicuro” che collega migliaia di istituzioni finanziarie in oltre 200 Paesi e territori “e allerta le banche quando viene fatta una transazione”. Prima che venisse creata questa rete di comunicazione, le banche ricorrevano al Telex per inviare comunicazioni scritte.

Oggi, grazie allo Swift, possono verificare l’identità dell’istituto o dell’ente finanziario mittente o destinatario di un pagamento. Proprio grazie a questo meccanismo avvengono molte transazioni. Secondo quanto ha riferito la società, l’anno scorso ha ricevuto una media di 42 milioni di messaggi al giorno, l’11% in più rispetto al 2020, quando la Russia era responsabile dell’1,5% delle transazioni.

Con l’arrivo della guerra Russia-Ucraina si torna a parlare del sistema internazionale di comunicazione interbancaria, forse una delle residue azioni che possono permettere il cessate il fuoco e le ostilità. Bloccare Mosca dal sistema richiede l’unanimità tra i 27 paesi dell’Unione Europea. E al momento la Germania resta l’unico paese che non ha ancora approvato pubblicamente questa idea.

Quale scenario ci sarebbe senza la Russia nel sistema internazionale interbancario?

Da un punto di vista commerciali vi sarebbero pesanti ripercussioni internazionali, in particolare peserebbe l’esposizione delle banche italiane e francesi verso Mosca e l’export (specie tedesco).

Ma al centro di tutto c’è, ancora una volta, l’energia: verrebbero congelate le transazioni con la Russia cui l’Occidente, comprando gas e petrolio da Mosca al ritmo di 700 milioni di dollari al giorno, a tutt’oggi sta finanziando l’invasione dell’Ucraina. Lo ha detto lo stesso presidente americano Biden: “il nostro pacchetto di sanzioni è stato fatto in modo da permettere che continuino i pagamenti di energia”. Ma il taglio dell’energia non sarebbe l’unica preoccupazione. Il timori di molti è che l’esclusione da Swift incoraggerebbe la Russia, e magari la Cina, a sviluppare sistemi alternativi: la Banca di Russia ci ha già provato nel 2014, raccogliendo però appena 400 adesioni. Una ‘piattaforma’ candidabile sarebbero proprio le valute digitali (come lo yuan cui lavora Pechino) e i crypto-asset che le banche centrali occidentali cercano di contrastare.

Di redazioneSparklingRocks