Una figura sempre più ricercata e voluta nelle aziende è quella dell’innovation manager.
Insieme a lui nascono poi, innovation lab, oppure semplici sale d’ufficio “vestite” per fare innovazione. Sulla strada della trasformazione digitale le PMI ricercano una guida che sappia tutto o quasi: dare del tu ai Big data, conoscere il digital marketing, il cloud, l’intelligenza artificiale, il digital advertising , etc. Né scaturisce, facendo una piccola e semplice riflessione, un profilo generico, dai contorni poco definiti. Un attore alle prese con un ruolo troppo difficile e complicato da interpretare.
Un parziale aiuto per le PMI nell’imboccare la sospirata via della trasformazione digitale potrebbe essere il Consulente virtuale. Nato dalla collaborazione tra Google e la School of Management del Politecnico di Milano, il Machine Learning Checkup, ed è una sorta di consulente virtuale a cui le aziende possono chiedere assistenza online compilando un questionario. Inoltre è possibile anche accedere alla consulenza dedicata di Unioncamere – attraverso i Punti Impresa Digitale delle Camere di Commercio sul territorio – e agli incentivi del Ministero dello Sviluppo Economico.
Come funziona?
Il Machine Learning Checkup è disponibile online e usufruibile mediante la compilazione di un questionario che permette alle Pmi di esplorare le applicazioni di machine learning più adatte alla tipologia della propria impresa per ogni fase della filiera produttiva: produzione, trasformazione, logistica e vendita. Le imprese possono dunque ottenere un report personalizzato che, per comprendere in che modo l’intelligenza artificiale può supportare lo sviluppo delle singole aziende, tiene conto delle tre tecnologie a maggiore impatto sulla produttività e della misura in cui possono garantire loro dei benefici effettivi: l’analisi predittiva, il riconoscimento visivo e il riconoscimento sonoro.
In Italia per i settori agroalimentare, tessile, arredamento, metal-siderurgico e metalmeccanico, ci sono 65 applicazioni e 230 diverse possibilità ove applicare l’intelligenza artificiale. Per alcune applicazioni, come l’agricoltura di precisione le potenzialità di risparmio giungono fino all’80% nei costi e nell’utilizzo dei fattori produttivi.
“C’è un ventaglio ampio di possibilità applicative di questa tecnologia per le nostre Pmi – spiega Fabio Vaccarono, Managing Director Italia di Google – aiutando così il nostro sistema industriale a valorizzare le proprie eccellenze, a superare debolezze strutturali e a riposizionarsi per non perdere competitività.
Classifica di Forbes sulle aziende che utilizzano l’IA
Forbes e Meritech Capital hanno stilato un elenco di società con sede negli Stati Uniti che realmente utilizzano nel loro business l’intelligenza artificiale. Tra quelle con valutazione da 1 a 2,7 miliardi di dollari troviamo:
- Anduril Industries
Funding: $180 million
Valutazione: appena sotto $1 miliardo - Scale AI
Funding: $122 milioni
Valutazione: $1 miliardo - Hippo Insurance
Funding: $209 milioni
Valutazione: $1 miliardo - Icertis
Funding: $211 milioni
Valutazione: $1 miliardo - DataRobot
Funding: $431 milioni
Valutazione: $1,2 miliardi (Pitchbook) - Dataminr
Funding: $577 milioni
Valuation: $1,59 miliardi (Pitchbook) - Lemonade
Funding: $480 milioni
Valutazione: $2,1 miliardi (Pitchbook) - Uptake
Funding: $258 milioni
Valutazione: $2,3 miliardi (Pitchbook) - Aurora Innovation
Funding: $696 milioni (Pitchbook)
Valutazione: $2,57 miliardi (Pitchbook) - Nuro
Funding: $1,03 miliardi
Valutazione: $2,7 miliardi
Di redazioneSparklingRocks