Lo scontro e le “incomprensioni” tra Cina e l’America, fra Huawei e Trump continuano anche durante il periodo estivo. Il 13 agosto entrerà in vigore il divieto per le agenzie governative statunitensi di  usare e acquistare prodotti e servizi di videosorveglianza e apparecchiature di telecomunicazione a brand Huawei.

Il divieto è stato richiesto dal Congresso nell’ambito del National Defense Authorization Act del 2019, e riguarda altre compagnie cinesi tra cui la società di tlc Zte e Hikvision, che sviluppa sistemi di riconoscimento facciale.

Huawei lancia un nuovo sistema operativo HarmonyOS

Per superare le barriere statunitensi il colosso cinese lancia un nuovo sistema operativo chiamato HarmonyOS “Speriamo – afferma il CEO Richard Yu – di portare nel mondo più armonia e facilità”. Un sistema open source facile da utilizzare. “HarmonyOs può essere utilizzato su differenti tipi di dispositivi, compresi gli orologi, le auto, il pc e i tablet. Se può essere utilizzato sugli smartphone? Ma certo. Se ci chiedete quando possiamo utilizzarlo, possiamo farlo, non importa quando”. Tuttavia, il colosso di Shenzhen vuole che i suoi smartphone futuri continuino a usare il sistema operativo di Google ma, nel caso di uno strappo di Donald Trump, l’azienda è “pronta”.

Ancora problemi per Intel

Il tema della sicurezza è sempre molto attuale e a farne le spese, purtroppo sono solo i consumatori, non importa sotto quale bandiera. Dopo le due falle individuate nel gennaio 2018 i processori prodotti da Intel avrebbero al loro interno un’altra vulnerabilità che permetterebbe a un criminale informatico di impossessarsi di informazioni rilevanti. Secondo la società di sicurezza informatica Bitdefender la falla riguarda tutte le Cpu prodotte da Intel a partire dal 2012, processori “che sfruttano la tecnica di esecuzione speculativa, consentendo agli hacker di accedere a password, token, conversazioni private, file crittografati e altri dati sensibili degli utenti, sia di tipo privato che professionale”. La vulnerabilità, si legge, apre a un “attacco laterale che fornisce all’aggressore un metodo per accedere a tutte le informazioni contenute nella memoria del kernel del sistema operativo”. L’attacco sfrutta l’esecuzione speculativa, una funzionalità che cerca di velocizzare la Cpu “educandola” a prevedere le istruzioni successive. (Fonte: Ansa).

Di RedazioneSparklingRocks