Quello del 2020 sarà un Natale strano come del resto tutto l’anno, tra lockdown, ripartenze e continue restrizioni.

ll Covid e l’incertezza della durata della pandemia pesa ovviamente sui regali di Natale, con oltre un quarto della popolazione che non li acquisterà. E’ quanto emerge da un’indagine della Confcommercio secondo cui “a causa dell’emergenza sanitaria, sarà praticamente impossibile il classico scambio sotto l’albero con parenti e amici”.

In ogni caso, solo il 17,3% della tredicesima sarà destinato ai regali, mentre la maggior parte (oltre il 67%) verrà utilizzata per spese per la casa, risparmio, tasse e bollette.

Quanto al budget previsto per i regali, la spesa media pro capite sarà di 164 euro a testa, in leggero calo rispetto ai 169 euro del 2019, ma l’aumento delle spese inferiori ai 300 euro (dal 91,6% al 94,2%) e la riduzione di quelle superiori ai 300 euro (-31%), di fatto, riducono il valore degli acquisti;

Sul podio i giocattoli

I giocattoli sono al primo posto degli acquisti natalizi, l’unica voce che registra un rialzo delle vendite superiore rispetto agli anni passati. Tutte le altre spese, invece, pur segnando una crescita delle vendite nel confronto con i mesi precedenti, mostrano un deciso ridimensionamento paragonandole agli scorsi Natali. E’ quanto si legge in una ricerca dell’Unione Nazionale Consumatori elaborando i dati Istat sulle vendite al dettaglio. Al secondo posto ci sono i Prodotti per la cura della persona come i profumi, i cosmetici, creme viso-corpo, trousse trucchi. Al terzo posto, sul gradino più basso del podio, gli Elettrodomestici (televisori, tostapane, caffetterie elettriche, sbattitori elettrici, robot da cucina, planetaria, rasoi elettrici, radiosveglie).

Situazione lavoro: disoccupazione in aumento

Dopo il calo ininterrotto per tredici trimestri consecutivi, particolarmente accentuato nei primi due del 2020, torna a crescere il numero di disoccupati che si attesta a 2 milioni 546 mila unità (+202 mila in un anno, +8,6%); l’aumento coinvolge sia gli individui in cerca di prima occupazione sia chi ha precedenti esperienze di lavoro. Lo indica l’Istat nei dati sul mercato del lavoro relativi al terzo trimestre dell’anno.

Nelle attività industriali i settori che registrano i maggiori incrementi tendenziali sono la fabbricazione di mezzi di trasporto (+5,6%), la fabbricazione di apparecchiature elettriche (+4,0%) e le altre industrie (+3,5%). Le flessioni più ampie si registrano nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori e nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-17,4% per entrambi i settori).