Progettiamo il rilancio è lo slogan del governo post Covid-19.
Una delle più importanti iniziative per togliere l’asfissia economica creatasi durante questi mesi di pandemia è il Superbonus 110% e sismabonus, dedicato in primis ai lavori di risparmio energetico e ristrutturazione degli immobili.
Nel Decreto Rilancio pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 19 maggio 2020 vengono normate le misure in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19. Con tale decreto vengono introdotte delle opportunità per tutti i cittadini e il settore delle imprese.
Ecobonus 110%: come funziona
Tra le novità del decreto l’Ecobonus al 110% è l’incentivo dedicato ai lavori di ristrutturazione relativi a efficientamento energetico, adeguamenti anti-sismici, fotovoltaico e colonnine di ricarica di veicoli elettrici, per le spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021, da ripartire tra gli aventi diritto in cinque quote annuali di pari importo.
Chi può usufruire dell’ecobonus 110%:
- Condomini
- Istituti delle case popolari
- Abitazione unifamiliare
- Seconde case
Ecobonus 110%: l’eccezione
Di norma, sono esclusi i lavori che riguardano un intero edificio adibito ad attività di impresa o esercizio della professione mentre l’agevolazione spetta alle proprietà con destinazione residenziale. E i contribuenti diversi dalle persone fisiche non possono usare il bonus nemmeno per interventi su singole unità immobiliari appartenenti a un condominio.
Ma c’è però un’eccezione: se è il condominio stesso ad effettuare i lavori, allora l’agevolazione spetta a tutte le unità immobiliari che lo compongono, compresi eventuali uffici, negozi, magazzini e locali adibiti ad attività di impresa di lavoro autonomo. Quindi si potrebbe ragionevolmente dedurre che se un negozio si trova in un condominio ed effettua i lavori di efficientamento termico previsti dall’ articolo 119 del dl 34/2020 solo sulla propria unità immobiliare, non ha diritto all’agevolazione al 110%. Se invece i lavori vengono stabiliti dall’intero condominio, allora anche la quota spettante al negozio sarà agevolata al 110%.
Come funzionano le detrazioni fiscali
Una delle principali novità concerne il ritorno dello sconto in fattura, limitato dalla scorsa Manovra soltanto ai grandi lavori in condominio, e dalla possibilità di cessione del credito anche alle banche, e non solo da parte di soggetti incapienti. In pratica le famiglie e i condomini possono cedere il credito d’imposta maturato a banche, assicurazioni o alle imprese che svolgono i lavori.
L’articolo 121 del Decreto Legge 34 del 16 maggio 2020 prevede che, in caso di lavori di recupero del patrimonio immobiliare o di efficientamento energetico, possono optare “per la trasformazione del corrispondente importo in credito d’imposta, con facoltà di successiva cessione ad altri soggetti, ivi inclusi istituti di credito e altri intermediari finanziari”.
Di redazioneSparklingRocks