Per il momento la nuova funzionalità sui pagamenti è confinata nella bellissima terra del Brasile, custode del polmone verde del pianeta.

Come funziona Whatspp per i pagamenti?

Il denaro viene inviato e autorizzato tramite un PIN a 6 cifre o sistema di riconoscimento biometrico (digitale o facciale) incluso nello smartphone. Attualmente sono supportate le carte di debito o credito Banco do Brasil, Nubank e Sicredi dei circuiti VISA e Mastercard.

“Stiamo rendendo l’invio e la ricezione di denaro facile come condividere le foto, stiamo anche consentendo alle piccole imprese di effettuare vendite direttamente all’interno di WhatsApp“, scrive Mark Zuckerberg su Facebook.

“Le persone saranno in grado di inviare denaro in modo sicuro o effettuare un acquisto da un’azienda locale senza uscire dalla chat – spiega la società sul suo blog -. Gli oltre 10 milioni di piccole e micro-imprese sono il battito del cuore delle comunità brasiliane. Ora, oltre a visualizzare il catalogo di un negozio, i clienti potranno anche inviare pagamenti per i prodotti”.

L’invio di denaro o l’acquisto su WhatsApp è gratuito per gli utenti. Le aziende invece pagheranno una commissione, in linea con quanto accade con le transazioni per le carte di credito. I pagamenti avverranno grazie alla piattaforma Facebook Pay, che permette agli utenti di inviare denaro o effettuare un acquisto da un’azienda locale senza uscire dall’APP.

Pagamenti con lo smartphone

Dopo quasi 10 anni di sperimentazione il mondo del mobile wallet inizia una fase di consolidamento. I pagamenti i pagamenti da smartphone (Mobile Payment) stanno gradualmente entrando nella nostra quotidianità. Secondo i dati di eMarketer, sono 950 milioni le persone che nel 2019 hanno effettuato un pagamento in negozio usando il proprio smartphone (il 36% di coloro che possiedono smartphone). Oltre allo smartphone, inoltre, si affacciano sul mercato altri device in grado di garantire esperienze di pagamento sempre più semplici e immediate: qualsiasi oggetto connesso e intelligente già oggi può, infatti, potenzialmente abilitare un pagamento; vi sono, infine, modalità di pagamento che non utilizzano un device di attivazione (Device-free Payment), ma che si basano sulla biometria o che, addirittura, implicano l’addebito in automatico senza che sia richiesta nessuna operazione dell’utente (Invisible Payment).

L’Osservatorio Startup Intelligence, in collaborazione con l’Osservatorio Innovative Payments  del Politecnico di Milano, ha censito 476 startup attive a livello nazionale e internazionale in ambito Innovative Payments, nate a partire da gennaio 2015 e che hanno ricevuto finanziamenti negli ultimi 2 anni. Delle 476 startup analizzate, 352 hanno dichiarato i finanziamenti ricevuti, per un totale di circa 5,97 miliardi di dollari e con un finanziamento medio pari a 17 milioni di dollari.

Di redazioneSparklingRocks